Controllo della punteggiatura per testi facili da capire (e da leggere)

Il mio post di oggi non ha la pretesa né di volerti insegnare la grammatica né di essere super completo. L’obiettivo è quello di fare insieme un ripasso dei principali segni di interpunzione (sì, manca qualcuno all’appello) e provare a risolvere alcuni dubbi sul loro utilizzo, con esempi e considerazioni personali.
L’ho scritto perché, come sai, la punteggiatura è super importante: se la metti al posto giusto, i tuoi testi diventano più armoniosi e melodici. Al contrario, se ti dimentichi di virgole e due punti, i lettori faranno più fatica a leggerti e avranno più difficoltà nel capire quello che scrivi.
Spero di esserti utile.

Punto

Perché si usa: per creare una troncatura netta alla fine di una frase o per indicare un’abbreviazione.

Ad esempio:

  • Ho cantato a squarciagola tutte le canzoni degli Abba.

  • Il dott. Rossi arriverà con mezz’ora di ritardo.

Ricordati del punto quando hai scritto frasi lunghe che possono essere accorciate, così i tuoi lettori non perderanno il filo del discorso tra incisi e periodi insidiosi.
Puoi anche usarlo in sostituzione di altri segni d’interpunzione, per ottenere un effetto particolare e dare maggiore ritmo a quel contenuto:

  • Viaggiatrice. Mamma full time. Artigiana nel tempo libero. Amante del biellese.

Virgola

Perché si usa: per creare un momento di pausa tra due parole o proposizioni.

Ad esempio:

  • Virginia ha comprato al supermercato: patate, broccoli, biscotti e sugo alle noci.

  • Ieri sera ho dormito con la coperta di lana leggera, anche se in casa c’erano più di 20 gradi.

  • Ho pensato che, quando andremo a visitare le rovine di Tulum, potremo fare una fotografia di gruppo da mandare a Beniamino via WhatsApp.

Le virgole, messe nei punti giusti, ti  aiutano a dare al testo maggiore musicalità e respiro (hai mai provato a leggere una frase senza virgole, tutto d’un fiato?). Ci sono poi dei casi in cui è peccato mortale usare la virgola:

  • tra soggetto e verbo: Nicoletta, ha comprato dei tulipani rosa per la nonna.

  • tra verbo e complemento oggetto: Nicoletta ha comprato, dei tulipani rosa per la nonna.

  • tra sostantivo e aggettivo: Nicoletta ha comprato dei tulipani, rosa per la nonna.

Punto e virgola

Perché si usa: per creare un momento di pausa più lungo tra due proposizioni.

Ad esempio:

  • “Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare.” (Jack Kerouac)

Il punto e virgola è il segno d’interpunzione che viene più spesso dimenticato. C’è chi, al suo posto, preferisce i due punti mentre altri sono affezionati alla virgola. Anche io mi servo poco del punto e virgola, lo inserisco quando devo creare uno stacco in una frase lunga e complessa.

Due punti

Perché si usa: per spiegare qualcosa, approfondire un concetto descritto nelle righe precedenti, introdurre un discorso diretto o un elenco.

Ad esempio:

  • L’errore è che non riesci a focalizzarti sull’obiettivo, e cioè: risolvere il problema di questa persona.

  • Al liceo ho studiato tre lingue straniere: inglese, francese, tedesco.

  • Carlo aggiunse: «Non credo sia una buona scelta».

Io trovo i due punti molto efficaci quando devo scrivere su un certo tema e voglio far sì che il messaggio arrivi forte e chiaro. I due punti tu aiutano a rendere determinate nozioni più comprensibili e facili da leggere. Se devi spiegare un processo lungo, dopo i due punti inserisci un elenco puntato per fissare i passaggi chiave.

Punto esclamativo

Perché si usa: per sottolineare qualcosa o impartire un ordine.

Ad esempio:

  • È davvero una persona autentica!

  • Vai a comprare l’acqua, è finita!

Il punto esclamativo fa per te se vuoi dare maggiore forza ad una frase, ponendo l’accento su un determinato concetto. Ti consiglio però di non infarcire troppo i tuoi testi di punti esclamativi, inseriscine uno o due al massimo. Il rischio è quello di rendere il contenuto troppo enfatico.

Punto interrogativo

Perché si usa: per fare una domanda.

Ad esempio:

  • Quanto conta installare Yoast ai fini SEO?

  • E tu? Cosa ne pensi di questa about page?

Il punto interrogativo ti è utile per dare al testo un tono più colloquiale, come se stessi domandando qualcosa ai lettori in modo diretto. Puoi usare il punto interrogativo all’inizio o alla fine dei tuoi post, per tirare subito in ballo chi c’è dall’altra parte dello schermo.

Puntini di sospensione

Perché si usano: per creare attesa o esprimere un dubbio.

Ad esempio:

  • Vorrei raccontarti quello che mi hanno detto di Gianni l’altra sera…

  • Non so che cosa dire…

I puntini di sospensione sono sempre tre (non tremila), sono attaccati al vocabolo che li precede mentre hanno bisogno di uno spazio subito dopo. Dato che sono legati a concetti come incertezza o insicurezza, usa i puntini di sospensione con parsimonia, a meno che non ti servano per creare suspense.

Vigolette

Perché si usano: per annunciare un discorso diretto, per le citazioni, dare un senso diverso (ironico, sarcastico, cinico) ad una determinata parola.

Ad esempio:

  • Carlotta propone: «Andiamo a prendere un gelato domenica pomeriggio?»

  • “La più grande vendetta è la felicità: niente manda in bestia le persone più che vederti fare una fottuta bella risata.”(Chuck Palahniuk)

  • Quelli sì che si chiamano ‘amici’.

Esistono tre tipi di virgolette: le basse (« »), le alte (“ ”) e gli apici (‘ ’). Le virgolette basse sono le predilette per i discorsi diretti, quelle alte e gli apici si usano per citazioni, riferimenti e titoli.

Controllo della punteggiatura: leggi ad alta voce

Sì, il metodo migliore per il controllo della punteggiatura è quello di leggere il testo che hai scritto ad alta voce. Riesci a pronunciare ogni frase con facilità? Ci sono dei passaggi insidiosi che possono essere migliorati con i segni d’interpunzione?
Provaci e dimmi com’è andata.

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